Consumatori, carburanti scendono per ribasso del petrolio non per l’effetto dei cartelli

I listini dei carburanti scendono alla pompa grazie al ribasso del petrolio sui mercati internazionali, e non certo per l’effetto dei cartelli con i prezzi medi esposti presso i distributori.

Lo afferma il Codacons, commentando i dati forniti oggi dal Mimit. “È vero che in Italia i prezzi di benzina e gasolio stanno registrando una lenta e progressiva diminuzione rispetto ai picchi toccati nei mesi scorsi, ma occorre precisare che le quotazioni del petrolio hanno subito un sensibile decremento nelle ultime settimane – spiega il presidente Carlo Rienzi – Si è passati infatti dal picco di 97 dollari al barile toccato lo scorso 28 settembre agli attuali 81 dollari, con un crollo del -16,5% che, in parte, si è trasferito sui listini dei carburanti alla pompa. Un ribasso su cui il provvedimento del Governo che ha introdotto i cartelli con i prezzi medi non ha avuto alcun tipo di influenza”.

“Il vero pericolo ora è rappresentato dalle partenze di Natale – avvisa Rienzi – Con l’aumento degli spostamenti degli italiani durante il periodo delle festività, i prezzi di benzina e gasolio potrebbero subire nuovi e sensibili rialzi, fenomeno che si ripresenta puntualmente in Italia in occasione di esodi e controesodi, e che nessun governo ha saputo contrastare efficacemente”.

“Ci spiace disilludere il ministero, ma forse non ricordano che il Tar del Lazio il 10 novembre ha annullato il decreto con l’obbligo di esposizione del prezzo medio, eppure i prezzi, invece di risalire, hanno continuato lo stesso tranquillamente a scendere, mentre in agosto, quando il decreto è entrato in vigore e a maggior ragione i benzinai avrebbero potuto temere di pagare lo scotto di avere prezzi maggiori a quelli medi, i listini sono decollati. La benzina self in autostrada è passata da 1,984 euro al litro del 1° agosto a 2,019 euro del 16 agosto con un rincaro in appena 16 giorni dell’1,8%, mentre il gasolio nello stesso periodo è salito addirittura da 1,854 a 1,928 euro al litro, volando del 4%, +3 euro e 70 cent per un pieno da 50 litri” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.

“Il prezzo medio regionale, insomma, non ha influito sull’andamento dei prezzi, che hanno seguito il solito andamento dei mercati internazionali. Il punto vero è che la media non dà le giuste informazioni al consumatore, ossia dove converrebbe rifornirsi, visto che non basta fare il pieno dove il prezzo è appena sotto la media ma bisognerebbe farlo dove il prezzo è più basso. Per questo da anni chiediamo l’app carburanti che potrebbe indicare il distributore meno caro della zona, in un raggio o lungo un percorso definito dall’utente. Ma l’App, nonostante sia prevista nel decreto-legge 14 gennaio 2023, n. 5, è sparita dai radar” conclude Dona.

“Il tema centrale è riuscire a condizionare il prezzo della benzina il più possibile al costo di produzione, affinché non vi siano anomalie e discrepanze eccessive – spiega il presidente di Assoutenti, Furio Truzzi – Per fare questo è necessaria una rivoluzione copernicana a partire dalla nostra ex azienda di Stato Eni, allo scopo di giocare un ruolo inedito sui mercati internazionali privilegiando l’interesse nazionale dell’Italia, e quindi i consumatori e le imprese del nostro Paese. Le società leader in Italia nel settore dei carburanti potrebbero fare da apripista abbandonando la logica finanziaria e speculativa del Platts, costruendo il prezzo dei carburanti su parametri oggettivi e non speculativi, anche perché le oscillazioni del costo del petrolio in questi ultimi 11 mesi hanno influito in modo marginale sul prezzo della benzina alla pompa”, conclude Truzzi.

Sottoscrivi
Notificami
guest
8 Commenti
più vecchi
più nuovi più votati
Feedback in linea
Vedi tutti i commenti
SALVATORE
SALVATORE
4 mesi fa

IL ministro Urso dopo questa bella notizia non sta più nella pelle e finito in brodo di giuggiole , tutto merito del cartello una genialata che solo lui poteva studiare , ed ora che i prezzi dei carburanti sono scesi un pochino per via delle quotazioni dei mercati a livello internazionale , a questo non lo ferma più nessuno andrà in giro tutto impettito pieno di boria per vantare un merito che non ha ,cosi facendo si rafforza in lui il convincimento di continuare con il ricorso .. e chi lo ferma più a questo giuggiolone!!!!!!

Gio
Gio
Rispondi a  SALVATORE
4 mesi fa

Ministro scarso, vorrei che ci fossero cartelli anche per l’energia elettrica, dove i prezzi vanno da 0.12 a 0.80.
Io non ho mai visto un distributore che il prezzo sia superiore al migliore di 7 volte. Giustamente se la prende con il più debole.

Nicola
Nicola
4 mesi fa

Il cartello per il ribasso del prezzo non ha servito a nulla…e qui mi sa che siamo d’accordo tutti, ma da quando è uscito almeno dalle parti mie ha livellato il prezzo con le pompe bianche…..anzi quì a Padova le petrolifere( Eni, Esso, Q8, Ip ) sono spesso più basse di loro. Cosa è successo?

ant
ant
Rispondi a  Nicola
4 mesi fa

Domando anche io cosa e’ successo?gestori carburanti fate un po’ di chiarezza….

PIPPO
PIPPO
Rispondi a  Redazione GC
4 mesi fa

L’avvicinamento dei prezzi tra rete ed extrarete ha diverse motivazioni, e la sua dinamica coinvolge vari fattori in diverse aree geografiche del paese. Quali ?

PIPPO
PIPPO
Rispondi a  Redazione GC
4 mesi fa

Grazie