Secondo quanto comunicato in queste ore dalle associazioni dei Gestori Faib, Fegica e Figisc, e in assenza di ulteriori chiarimenti dell’Agenzia delle Dogane, rimane l’obbligo di comunicare le giacenze di benzina e gasolio per la sera del 21 aprile prossimo in quanto discendente dal comma 5 dell’art. 1 del Decreto Legge di riduzione delle Accise.
Secondo l’ufficio legislativo della Fegica, il Decreto Legge essendo Legge dello Stato a tutti gli effetti è norma quindi di rango superiore ad un Decreto Ministeriale, sia pure firmato a più mani. Con questa motivazione si invitano i Gestori a “provvedere alla comunicazione entro 5 giorni dal 21 prossimo (il testo dice “entro 5 giorni lavorativi” ma noi consigliamo comunque entro il 26, indipendentemente dal concreto effetto che tale comunicazione potrebbe avere (sicuramente nullo sul piano di eventuali ma auspicabili rimborsi) e pur in presenza del Decreto Ministeriale. Il mancato invio delle giacenze è passibile di sanzioni secondo il Testo unico delle Accise. ”
Le tre Federazioni unitariamente stanno lavorando in sede parlamentare, nell’ambito del processo di conversione del DL 21/22, ad ipotesi di compensazioni a favore dei gestori carburanti per recuperare le perdite derivanti dalla diminuzione delle accise sopportate al momento del taglio. Per le Federazioni è necessaria una compensazione tra quanto perso e quanto incassato, considerando che tutti i gestori hanno venduto nei giorni successivi alla diminuzione un prodotto ad accise piena assolta più iva, e dunque sottocosto. Per scongiurare questo scenario, nel quale gli unici a pagare il taglio alle accise sarebbero i gestori, ossia l’ultimo anello della catena distributiva carburanti, è doveroso prevedere un credito d’imposta a favore esclusivamente dei gestori carburanti che altrimenti sarebbero gli unici a rimetterci di tasca propria, considerato che hanno l’obbligo di rifornimento in esclusiva e l’imposizione del prezzo di vendita al pubblico.
