I Garrone e i francesi puntavano a una valutazione di 700 milioni ma gli scarsi margini hanno dissuaso Api e Fondi di private equity
Da Repubblica - Come nel gioco dell'Oca, la gara per aggiudicarsi i 2.600 distributori di benzina messi in vendita da TotalErg torna indietro di tré caselle, e viene rinviata a data da stabilirsi perché nessuno dei tanti potenziali pretendenti ha osato scrivere una cifra sull'assegno.
Lo scorso autunno la rete, che rappresenta il 12% della quota nazionale dei benzinai, era stata messa in vendita dalla società controllata al 51 per cento dal gruppo della famiglia Garrone e al 49 per cento dal colosso francese Total. L'ad di Erg Luca Bettonte aveva annunciato di voler chiudere la vendita delle attività non strategiche stimate in circa 700 milioni (di cui 250 di debiti) entro fine marzo.
Gli advisor Rothschild e Hsbc, avevano invitato a partecipare all'asta diversi interlocutori: dai fondi degli Emiri a quelli dei private equity, compresa la Api dei Brachetti Peretti. Oltre ai distributori, che sono il cuore dell'attività che genera un margine lordo di circa 100 milioni, TotalErg metteva in vendita anche attività minori come la quota nella raffineria di Trecate ( Novara), de tenuta insieme a Esso.
Per i Garrone era l'occasione di trasformarsi in un puro gruppo dell'energia rinnovabile, abbandonando le ultime attività legate al petrolio. Per Brachetti Peretti quella di diventare leader del settore della distribuzione e, così facendo, razionalizzare anche i costi. Alla fine però non se n'è fatto nulla. E i motivi sono vari.
Innanzitutto in Italia ci sono troppe pompe di benzina, ben 21 mila, con un evidente eccesso di offerta rispetto al consumo, e molti operatori vogliono vendere i loro distributori con l'effetto di far scendere i prezzi. In secondo luogo tra macchine ibride e auto elettriche, la sensazione dei private equity è che i benzinai di domani rischino di diventare come gli sportelli delle banche: un attività ad alti costi e bassi margini che ha di fronte un cambio tecnologico e culturale e la cui redditività è ancora tutta da dimostrare.
Non a caso a fine 2016 anche Esso avrebbe messo m vendita le sue attività nella distribuzione, dopo aver ceduto alla spicciolata oltre 300 stazioni di servizio solo lo scorso anno. E proprio le pretese meno esose dell'altra catena di distributo- RETE In Italia esistono 21 mila distributori di carburante TOTALE»; Ha messo in vendita 2.600 distributori, ¡I 12% della rete italiana ENI L'Eni ha il primato del numero del le stazioni: 4.400 ri che fa capo a ExonMobil avrebbero fatto ombra alla gara di TotalErg.
Api, padrona della raffineria di Falconara e di altri 2.500 distributori, è in cerca di un partner industriale, anche di maggioranza, per proporsi come consolidatore di mercato e attaccare il primato di Eni (4.400 pompe). Ma più passa il tempo, più il quadro del settore si fa complesso e i prezzi scendono: anche Shell alla fine ha dovuto vendere le sue 830 stazioni a Q8 con lo sconto, nonostante avesse solo impianti di grandi dimensioni e una rete ad alti margini.
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2017-04-14 17:18:01 | Sandro
Bella pretesa voler vendere un asset che non hai protetto ed anzi hai contribuito a distruggere a svilire con un comportamento a dir poco suicida.
Ed il bello che l'italia è il paese europeo con il costo del carburante tra i più alti.
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2017-04-14 18:36:11 | Anonimo
non ci sono i margini di guadagno ? Ma questi margini se li sono tolti da soli facendo te24 q8 easy eni iper self esso mega self tamoil super self con margini a un quarto del venduto in self MASOCHISTI , l importante erano i volumi erogati non il guadagno tutta gente laureata in economia ma bastava chiedere a un panettiere per evitare questa scellerata rincorsa commerciale al ribasso,
Gestore Nessuno
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2017-04-14 19:12:29 | OLEOBLITZ - eccomi qua....
sono sempre qua...ma sempre meno voglia di scrivere....alla faccia di chi mi dava contro quando ancora sette anni fa raccomandavo la chiusura di almeno 8000/10000 impianti...mi davano del rovina famiglie...purtroppo le famiglie si son rovinate lo stesso!!!!!!!!! dall'ITALIA chi può scappa....esso shell totalerg e non è ancora finita....del Gestore sempre meno traccia...chiudere chiudere e avviare una vera razionalizzazione rete, snellire snellire.....anke se oramai è troppo tardi per tutto.....
poverelli Gestori miei......
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2017-04-15 05:14:59 | Andrea - Vendeteli ai Gestori
Visto la situazione perché non fare la vendita dei singoli impianti ai Gestori
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2017-04-15 08:16:06 | OLEOBLITZ - sarebbe bello...
ciao Andrea...sarebbe bello ma non sarà così....venderanno a prezzo ridotto o a piccoli pacchetti...e come al solito impianti che sarebbero da chiudere rimarranno in vita anche se vendono niente....avanti fino al totale sfascio della rete, molto presto ci sarà un vero cambio di rotta ed i prezzi verranno allineati e chi è piccolo e solo sarà mangiato dal pesce grosso di turno....quindi comprare un'impianto ora è un vero rischio bisognava farlo o poterlo fare almeno 10/15 anni fa......ciao Kazunori e tanti auguroni di buona Pasqua!!!!!!!!!!!!!!!!!
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2017-04-15 09:20:09 | Addo
Chissà che la lezione non serva a quelli come Eni che sono ancora sul mercato.
Se tu distruggi il settore e la tua rete, ala fine ne paghi le conseguenze con uno svilimento del valore dei tuoi asset.
E' gli unici modi per valorizzarla sono investimenti sugli impianti (anche con politiche di prezzo serie) e sull'elemento più produttivo della filiera, il Gestore.
Lo capiranno?
Ne dubito, visto che continuano a tenere convenzionati che fanno concorrenza spietata ai loro impianti.
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2017-04-15 13:49:57 | Nicola - re:Anonimo ha scritto:Risposta a OLEOBLIZ e amici , sei rimasto agli anni 80
negli anni 80 c'era il prezzo fisso...ora è guerra!!!!!! prima bastava fare le pecore, lavare vetri e aprire 7 giorni su 7 ora è un casino totale. E' come nei negozi, grande fa un prezzo più basso del piccolo. Ai cittadini non interessa se uno chiude fallito, interessa il giorno dopo comprare, comprare a basso prezzo.
In pratica siamo diventati, noi cittadini, tutti degli orribili cannibali e da ipocriti abbiamo ancora la faccia tosta di augurare buona Pasqua........................
comunque....Buona Pasqua)))
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2017-04-18 09:03:01 | pippo
Io mi chiedo :se non ci sono i margini di guadagno ,se i p v sono troppi ,se il settore non rende !!! come mai si stanno costruendo p v nuovi ?o sono cretini i primi o sono stupidi i secondi .O forse dietro a tutto questo c è un disegno che non capiamo .Se in italia i p v sono troppi si chiudano ,si bonificano e amen ,invece no si vogliono vendere ,é come vendere al centro commerciale le botteghe chiuse per colpa dello stesso ,siamo nell assurdo
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2017-04-18 14:07:07 | Kazunori
Questo dimostra quante false notizie vengono fatte trapelare ad arte... o meno non lo so,quando ci sono queste operazioni in ballo,prima si diceva che c'era l'interesse di Repsol,poi e' subentrata Api Ip e la cosa veniva data per quasi certa,poi il gruppo Qatar petroleum... e alla fine all'apertura buste ?? sorpresa non c'e'nessuno....
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Questi hanno nascosto la testa sotto la sabbia quando la concorrenza già si delineava all'orizzonte, poi con la loro presunzione, per loro intendo tutte le compagnie, hanno pensato che mai e poi mai l'automobilista italiano li avrebbe traditi per il prezzo infischiandosene dei loro bollini prendi pirla, si sono ben guardati dal chiudere gli impianti piccoli e insostenibili passandoli a ghost, hanno massacrato i Gestori spedendoli fino alla fame per continuare a spennare i clienti del servito, più o meno consapevoli, e adesso si meravigliano che lo loro rete vale meno di quello che pensavano? ma dove vivono questi? sul paese del bengodi?